“STRETTA” SU TATUAGGI NELLE FORZE ARMATE

Pubblicato il 15 Ottobre 2019

Il presidente del sindacato unitario lavoratori militari, in merito alla norma prevista nel decreto legislativo sul riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate che introduce una stretta sui tatuaggi come causa di esclusione dal concorso, ha commentato:

“Bisogna valutare il tipo e le dimensioni di tatuaggio. Io sono d’accordo se il tatuaggio ha riferimenti espliciti politici o ideologici e se è particolarmente visibile però se il tatuaggio non ha riferimenti lesivi del decoro, ci vorrebbe più tolleranza, visto che ormai è un fenomeno di costume

Per l’Arma dei Carabinieri è previsto un regolamento in base al quale si “sconsiglia” di farsi tatuaggi per motivi igienico-sanitari, ma non li vieta ed inoltre è previsto, per chi li fa, che debbano essere apposti in parti non visibili in uniforme sia estiva che ginnica.

Il problema è che l’Arma dei carabinieri è piena di gente con i tatuaggi e la stretta si sta facendo con procedimenti di Stato a carico di qualcuno per cacciarlo, ma per cacciare qualcuno devono esserci norme che lo prevedano. Per questo simili procedimenti saranno annullati davanti al Tar.

Ma che succede se uno si arruola privo di tatuaggi, ma poi li fa dopo essersi arruolato? Molti pensano che, se si possiede la passione di indossare le stellette, i tatuaggi si cancellan. Nell’accettare questa decisione però va pretesa coerenza e uniformità. Coerenza dell’amministrazione nel mantenere finalmente una linea chiara in un settore che ormai necessita di essere inserito in uno schema ben definito e uniformità da parte di chi sarà chiamato ad interpretare la norma per non rischiare di finire, anche su questo, davanti all’ennesimo giudice.


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