LE DOMANDE “STUPIDE” AL RISTORANTE SI PAGANO SUL CONTO
Pubblicato il 17 Febbraio 2020
E’ noto che i rapporti tra camerieri e clienti sono oggetto di battute e di sfoghi più o meno ironici da entrambe le parti: i camerieri “poco educati” sono parte di questo aspetto ma anche i clienti troppo pedanti.
E partendo da questo aspetto, un ristorante americano, da un po di tempo a questa parte sta giocando sui social con enorme successo.
Da poco ha postato sui social uno scontrino di uno dei clienti dove, in fondo all’elenco delle pietanze consumate, c’è una voce supplementare: “Domanda stupida: costo 38 centesimi”.
Il post inevitabilmente ha fatto il giro del mondo, facendo conoscere al di fuori del circondario qualcosa che in realtà il ristorante fa dagli anni ’90.
Tutti sul web si sono chiesti se fosse un falso la ricevuta o se addirittura non esistesse il ristorante: in realtà la risposa è più semplice di quanto si possa immaginare: è tutto vero.
Apparentemente un gesto cinico, ma secondo il direttore di sala è un modo simpatico di relazionarsi con i propri clienti.
C’è da dire che questa piccola tassa non è veramente messa sul conto di qualsiasi cliente che fa domande ingenue. E’ applicata spesso ai tavoli “rumorosi” o divertenti dove normalmente qualche cliente che vuole fare il “simpaticone” con qualche domanda fuori luogo c’è sempre.