I LOCALI DEL PENSARE
Pubblicato il 26 Luglio 2019
Sono nati i “locali del pensare”: niente cellulari, tv, video solo scambi relazionali.
E’ questa l’idea su sui si basa la creazione dei “locali della consapevolezza”: luoghi per pensare, sentire i propri bisogni emotivi ed entrare in relazione con le altre persone, realizzati ricreando bar, caffè, ristoranti tipici del ‘900. Locali in cui erano privilegiati gli incontri relazionali, lo scambio di idee, il confronto tra appassionati di arte.
In quel periodo, questi “locali” hanno contribuito alla creazione e nascita di nuove correnti di pensiero, nuove scoperte, nuovi movimenti artistici e culturali. Una vera e propria evoluzione sociale.
Locali pubblici frequentati da persone realmente in relazione, momenti per parlare, riflettere, sentirsi, ascoltare, far circolare idee.
Per ottenere il riconoscimento dei “luoghi della consapevolezza” è indispensabile che ci sia un’assenza di smartphone, computer, tv, musica ad alto volume, niente video… Tutto il necessario si riduce ad uno spazio minimo che consenta di socializzare: tavolo, sedie, cuscini, confort utili alla comunicazione tra 2 o più persone. Obbiettivo principale quindi è la circolazione libera di idee piuttosto che il numero di like da ottenere nei social network.
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