ATTENZIONE AGLI INSULTI SOCIAL
Pubblicato il 31 Maggio 2018
La Cassazione scrive la parola fine a una vicenda giudiziaria lunga e complessa.
E’ legittimo il licenziamento per giusta causa se si insulta, su Facebook, l’azienda per cui si lavora.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di una lavoratrice di Forlì.
Tutto inizia nel 2012 quando l’impiegata scrive un post, con espressioni volgari e inequivocabili, dicendo in sostanza di essersi stancata della continua modifica degli incarichi che le vengono affidati.
Il post viene però notato dal legale rappresentante dell’azienda e due giorni dopo alla dipendente arriva una lettera di contestazione e a fine mese il licenziamento.
Lo sfogo “incriminato” nel frattempo viene cancellato e l’ex impiegata decide di impugnare l’atto al Tribunale del Lavoro, ma in primo grado e poi in appello i suoi ricorsi sono stati respinti dai giudici che hanno giudicato scorretto il suo comportamento.